È salito del 30% finora quest'anno. Bisognerebbe tornare al 1979 per trovare un inizio d'anno simile. E alla fine del 1979, l'oro aveva guadagnato oltre il 120%.

Quella grande corsa fu seguita da un grande "oh oh". "L'oro arriverà a 5.000 dollari l'oncia", predisse Howard Ruff alla New Orleans Investment Conference del 1979. Aveva ragione. Ma almeno 46 anni prima!

Proprio quando gli investitori erano certi che l'oro sarebbe andato alla grande, raggiunse il picco nel 1980... e scese per i successivi vent'anni. Al netto dell'inflazione, l'oro è ora di nuovo al massimo storico, persino più alto di quanto non fosse nel 1980.

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​Dopo il 1980, le stagioni cambiarono. Le azioni tornarono in vita e ruggirono fino al gennaio 2000. Poi, fu di nuovo il turno dell'oro.

E ora, l'oro è salito così tanto – mentre il mercato azionario è sceso – che l'indicatore Dow Jones/Oro si è dimezzato dal 2018... ed è sceso da 16 di poche settimane fa a 11 oggi.

Solo pochi mesi fa, alla fine del 2024, le azioni statunitensi erano considerate il fulcro degli investimenti. In base ai loro indici CAPE, le azioni statunitensi venivano scambiate a prezzi superiori dell'86% rispetto a quelle europee.

Ma poi è arrivato il team di Trump e le azioni statunitensi hanno subito un duro colpo. Finora, quest'anno, le azioni statunitensi hanno registrato la peggiore performance tra quelle di qualsiasi altra grande nazione: il 15% in meno rispetto alla media globale e il 23% in meno rispetto all'Eurozona. E anche il dollaro USA sta subendo un duro colpo.

​Il problema è che c'è ancora molto dolore da affrontare. Nonostante i lividi e i tagli, i Magnifici Sette sono ancora in piedi... e ancora costosi. Apple e Amazon sono quotate a 31 volte i loro utili. Nvidia a 35. E Tesla viene venduta a 118 volte i loro utili.